L’intervento dell’assessore D’Addese in consiglio sul tema Stadio Comunale:

Lo stadio Cabassi viene inaugurato il 14 ottobre del 1928 e intitolato a Mario Papotti un ragazzo deceduto durante la guerra civile di Spagna, solo nel dopoguerra assumerà il nome di Sandro Cabassi, giovane partigiano fucilato a Modena.

Il Cabassi, all’epoca, si presentava come una struttura imponente che non trovava eguali sia a Modena che in altre città emiliane limitrofe.

L’impianto nasce per dare spazio al ciclismo, all’atletica leggera, alla ginnastica artistica e al calcio, ma è il fuori misura della pista di cemento che finisce per rendere impossibile l’attività di atletica rubando spazi preziosi al campo da calcio.

Nel 1929 la città ha ospitato i campionati italiani di ciclismo e nel 1931 la Nazionale Azzurra di Vittorio Pozzo.

La tribuna coperta fu realizzata nel 1938, il completamento dei servizi igienici nel 1945. La tribuna scoperta è stata realizzata nel corso dei primi anni ’90 e l’impianto d’illuminazione nel 1996.

Nel corso di questi anni si sono susseguiti una serie di interventi di manutenzione ordinaria mentre la realizzazione dell’impianto d’irrigazione sia dello stadio che dell’antistadio è stato effettuato nel 2007 e nel corso del 2009 sono stati realizzati alcuni interventi di messa a norma delle infrastrutture.

Il 3 dicembre 2010 la “Commissione Provinciale sui Locali di Pubblico Spettacolo” ha richiesto l’adeguamento dell’impianto alle normative di settore sugli impianti elettrici, al collaudo statico delle infrastrutture e alla pratica prevenzione incendi, mentre invece la Prefettura di Modena in data 20 maggio ordinava la chiusura della struttura al pubblico.

A tal proposito si precisa in modo inequivocabile che la dichiarata inagibilità dello Stadio non è dettata dalla promozione del Carpi Calcio in Prima Divisione, ma dall’obbligo di adeguare l’impianto alle normative di settore.

Per questi motivi l’Amministrazione Comunale ha dovuto decidere se intervenire su un patrimonio pubblico tutelato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici Artistici o in alternativa tenerlo chiuso con l’obbligo in ogni caso di non far deperire il bene.

La decisione di intervenire è stata valutata nei vari aspetti partendo dal valore patrimoniale, dalle attività che sono svolte al suo interno e per l’importanza che le infrastrutture dedicate alla cultura, allo spettacolo e allo sport hanno sulla qualità della vita sociale e culturale di una città.

L’Amministrazione Comunale ha quindi deciso di intervenire sullo stadio Cabassi, tenendo conto delle difficoltà economiche, utilizzando una parte delle risorse del piano investimenti destinati alla costruzione di un magazzino per la manutenzione, posticipandone la sua realizzazione.

Il costo degli interventi destinati all’adeguamento dell’infrastruttura per lo svolgimento del campionato di prima divisione troveranno copertura con l’azzeramento della convenzione con il Carpi FC 1909 fino alla sua scadenza.

In questo contesto diventa importante ricordare anche la rilevanza sanitaria e sociale dello sport e il ruolo che esso assume nel formare l’identità e nell’avvicinare le persone, come sancito anche dal Consiglio e dai Rappresentanti di Governo degli stati membri della Comunità Europea, di cui si allega copia.

Le attività svolte dal Carpi FC 1909 e da altre società sportive che ruotano intorno ad esse, non vanno ridimensionate solo alla prima squadra ma anche ai settori giovanili che sono parte integrante delle società e che svolgono i vari campionati nelle varie categorie.

Tornando all’intervento previsto, come abbiamo avuto modo di sottolineare nel corso della 2^ Commissione consiliare il progetto preliminare approvato dalla Giunta per la ristrutturazione dello stadio Cabassi contiene e specifica la necessità di effettuare lavori di carattere strutturale e l’adeguamento alle norme vigenti sulla sicurezza, le modalità di reperimento delle risorse e l’azzeramento della convezione col Carpi FC 1909.

L’intervento si basa sulla riabilitazione delle curve, mediante il restauro della struttura, con un nuovo impalcato sulle sedute esistenti e l’adeguamento alle normative sulla sicurezza, come descritto nella relazione tecnica illustrativa.

I costi previsti sono di:

940.000 euro
per opere edili e strutturali

560.000 euro per interventi su impianti di illuminazione, , videosorveglianza
e incarichi per un totaledi 1.500.000 euro comprensivi di IVA.

L’intervento potrà essere assegnato mediante procedura negoziata, come previsto dal D.Lgs. 163/2006.

L’Assessore
Carmelo Alberto D’Addese

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