Villa Marri come l’Araba Fenice

Entro i primi giorni di aprile verrà concluso il progetto della sua demolizione. Poi, però, rinascerà e andrà a costituire nuovamente un angolo caratteristico del centro storico, così come lo è stata nei decenni scorsi, sopravvivendo, seppure con lesioni importanti, alle due guerre mondiali e venendo arricchita nel corso degli anni. Villa Marri, conosciuta nel secolo scorso anche come Villa Caleffi, ha sempre rappresentato uno dei punti più intriganti di via Borgofortino, in una delle più piccole strade del centro storico, probabilmente tra le meno conosciute e attraversate per raggiungere piazza Martiri e corso Alberto Pio dalla periferia, ma non per questo meno ricche di fascino. “Questa Villa fu costruita dalla famiglia Caleffi nella seconda metà dell’Ottocento – spiega il direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali, Alfonso Garuti, profondo conoscitore della storia di Carpi – La famiglia Caleffi apparteneva ad una dinastia di nobili carpigiani. Tale famiglia ormai è estinta, ma non sono scomparse le bellezze architettoniche del palazzo del Cinquecento in cui abitavano, con la sua facciata rinascimentale. La Villa venne costruita sulla superficie dell’orto che arrivava fino alle antiche mura di Carpi, sull’attuale via Carducci”. Nel corso degli anni, la Villa venne acquistata da parte della famiglia Marri, che vi si trasferì, occupandola come residenza.

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