Ramazzini: trombolisi trasferita a Baggiovara

Dopo l’incontro fra il direttore generale dell’Ausl, Mariella Martini, e l’assessore comunale alla Sanità, Alberto Bellelli, la notizia è divenuta ufficiale: la trombolisi, interrotta dopo il sisma di un anno fa, non verrà più riattivata e la Stroke Unit,  subirà radicali modifiche del modello organizzativo. L’unità ictus del Ramazzini si appresta, quindi, ad un ridimensionamento e ad una trasformazione che avranno sicuramente delle ripercussioni sui numerosi pazienti che fanno riferimento all’unità ictus del nosocomio carpigiano, considerata un’eccellenza. La trombolisi, infatti, se effettuata in tempi rapidi è una terapia salvavita che consente di arginare i danni provocato dall’ischemia e la possibilità di usufruire di questa cura a Carpi era una boccata d’ossigeno, non solo per i residenti in città, anche per i cittadini della Bassa. La popolazione dell’area nord era solita rivolgersi al Ramazzini per effettuare la trombolisi, ma questa terapia ora verrà somministrata a Baggiovara, dov’è garantita 24 ore su 24, mentre a Carpi era disponibile soltanto di giorno.  La trombolisi al Ramazzini, inoltre, permetteva di salvare 15 vite all’anno, secondo quanto documentato di Alice onlus, associazione di volontariato che riunisce pazienti colpiti da ictus, loro familiari ed amici, nonché personale sanitario.

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