In tanti per la Sagra

“Chissà che panorama si può ammirare di sera, dall’alto della torre campanaria, non ci sono mai stata, dev’essere emozionante”. Sono entusiasti i visitatori che compongono il primo gruppo che ha approfittato dell’opportunità, che cade una volta l’anno, per il Patrono, di visitare la Sagra, la torre campanaria che domina piazzale Re Astolfo. L’appuntamento annuale è particolarmente attesto, perchè dalla sommità della torre si può ammirare un’eccezionale vista panoramica sulla città di Carpi, scrutandola e fotografandola da diverse angolazioni che si snodano dal centro storico e, quando c’è bel tempo, arrivano fino alle periferie più lontane. I visitatori hanno così affrontato 117 gradini per raggiungere i 33 metri d’altezza, il massimo raggiungibile perché da quel punto in poi parte il campanile. La sagra è composta da 600mila mattoni, in totale raggiunge quasi 50 metri di altezza e compie 800 anni di vita. Durante il terremoto, non ha riportato danni particolari ed è stata una delle prime chiese della diocesi più martoriata dal sisma a potere riaprire dopo poche settimane, una volta effettuate le verifiche tecniche necessarie. La sagra è stata riaperta al pubblico, dopo anni di chiusura, due anni fa, dopo interventi di consolidamento e recupero della durata di circa nove mesi, finanziati con 300mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, avvenuti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Bologna. Altri 80 mila euro sono stati versati dal Comune. Per alcuni visitatori del gruppo di sabato sera, il tour culturale non sè proseguito ai musei di palazzo dei Pio, dove nella stessa giornata si poteva entrare gratis, sempre in occasione della festività del patrono.

 

 

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