L’Ashura “invade” il centro
È stata una celebrazione dell’Ashura dalle dimensioni più ridotte rispetto agli scorsi anni, ma ugualmente d’impatto per chi vi ha partecipato e per i curiosi che si sono soffermati a guardare. Sabato scorso, per il terzo anno consecutivo, ha avuto luogo la celebrazione dell’Ashura in piazza Martiri, a cura dell’associazione musulmana sciita Imamya Welfare Organization di via Unione Sovietica. Durante il corteo che ha luogo per l’Ashura, gli uomini musulmani sono soliti battersi il petto e intonare canti nostalgici fino a giungere al luogo di culto di via Unione Sovietica, mentre le donne stanno in disparte e seguono i manifestanti in coda. L’Ashura include la commemorazione dell’uccisione dell’imam Hsayn nipote di Maometto e di 72 suoi seguaci a opera del califfo Yazid ed è la città di Karbala, in Iraq, la sede principale del pellegrinaggio a livello mondiale, che si mobilita in occasione di questa ricorrenza. Il rituale di battersi il petto da parte degli uomini rappresenta uno degli atti meno violenti con cui ci si autoflagella durante questa ricorrenza, guardata con sospetto e al centro di leggi restrittive in altri paesi.
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